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Recensione - PES 2014 (Pro Evolution Soccer)Xbox 360Game

Come ogni anno Konami ha rilasciato puntualissima la nuova iterazione del proprio titolo calcistico, e finalmente possiamo proporvi la nostra prova su strada definitiva di PES 2014 (Pro Evolution Soccer). Sarà riuscita la casa giapponese a riportare la serie ai vecchi splendori, oppure dobbiamo rassegnarci definitivamente ed aspettare un nuovo PES next-gen? La nostra risposta nei paragrafi seguenti.

Il Gioco

Dopo essere stata la regina incontrastata dei giochi di calcio nella scorsa generazione, nell'ultimo decennio la serie di Konami Pro Evolution Soccer ha perso molto del suo smalto a causa della perdita di licenze, scarsa capacità di rinnovamento e crescita esponenziale della concorrenza. Ogni anno le dichiarazioni e le promesse di rinnovamento davano fiducia ai fan, puntualmente delusi poi dal solito prodotto finale poco convincente ed al di sotto di concorrenza e standard promessi. Le solite promesse annuali davano sempre meno fiducia ai fan ormai rassegnati, fino alla discreta riuscita del penultimo capitolo uscito lo scorso anno, ed al recente stravolgimento deciso per il nuovo PES 2014 (Pro Evolution Soccer). La parola d'ordine era rivoluzione. Via quindi il vecchio motore grafico in favore di quello nuovo messo a punto dallo studio di Hideo Kojima per le attuali e nuove console, il FOX Engine. Ma un motore creato principalmente per il nuovo Metal Gear può adattarsi ad un gioco di calcio? Sarà abbastanza versatile? La risposta è sotto gli occhi di tutti e si chiama PES 2014 (Pro Evolution Soccer).

Avviando il gioco dopo il logo arriva subito la prima, spiazzante sorpresa: la celebre Nessun Dorma ci accoglie nella schermata principale. Un inizio particolare e bizzarro ed un sicuro omaggio alla nostra terra e cultura, molto apprezzata dal popolo nipponico. Da vecchio cultore non mi trovavo così sorpreso dai tempi del mitico J League Victory Goal '97 per Sega Saturn. In quel gioco l'omaggio al nostro paese era vistoso, con un telecronista giapponese che commentava nella sua lingua ma anche in italiano, affiancato dalla spalla italiana trapiantanta nel paese del sol levante, tale Panzetta Girolamo. Il gioco era uno spasso, un vero must. Il menu è disegnato in puro stile sito web, con la finta freccia puntatore che però non funziona tipo mouse ma si sposta di blocco in blocco risultando anche un tantino lenta. Questo, oltre al laterale adibito per opzioni e statistiche, offre al centro un menu partita che permette di giocare una esibizione, una partita veloce online, entrare in sala di attesa per una amichevole o guardare una partita. Il menu Mondo Calciatore ci consente di cominciare un campionato come calciatore o come allenatore, diventare un mito (anche nei panni di un portiere) o cominciare un master anche online. Il menu Competizione ci permette di partecipare a diversi campionati e tornei come la Champions League, Europa League e Libertadores, coppe nazionali e competizioni online. La quarta opzione del menu è decisamente importante per apprezzare appieno il nuovo titolo Konami ed è l'Allenamento: qui, grazie ad una serie di sfide si possono imparare comandi di gioco base ed avanzati oppure affrontare allenamenti liberi. L'ultima opzione è quella di modifica, ed ogni fan di PES sa sicuramente di cosa parlo e ne conosce bene l'importanza. Da sempre, almeno una volta nella vita, ogni giocatore della serie ha provato a modificare un logo, un calciatore, una squadra od uno stemma. Con la dovuta pazienza ed una capacità fuori dal comune è da qui che nascono i famosi FO (File Option) di PES. Se c'è una cosa che davvero fa arrabbiare tutti, questa è la scarsa attenzione dei programmatori nell'aggiornare post-lancio le rose delle squadre, i volti di molti giocatori e la mancanza di molte, troppe licenze che da anni penalizzano il gioco Konami. Per questo i FO da tempo sono la vera ragione che mette d'accordo e riunisce la comunity di PES, cercando di rendere più godibile una serie da troppo tempo in difficoltà.

Pad alla mano si notano sin da subito le differenze con la precedente edizione: il ritmo indiavolato stranamente inserito dai programmatori dopo la demo dello scorso anno ha lasciato il posto ad azioni ragionate che tendono a somigliare al vero calcio giocato. Passare la palla, fintare, aprire il gioco ed aspettare sovrapposizioni senza farsi prendere dalla foga di segnare è diventata la funzione primaria ed il segreto per avere successo in PES 2014 (Pro Evolution Soccer). Il tasto dello sprint diventa utile per qualche sgroppata occasionale di un terzino offensivo o per un dribbling di un giocatore forte ma mai necessario; abusandone non andremo lontano ed otterremo solo maggiore stanchezza accumulata (se attiveremo l'apposita opzione) ed una moltitudine di contrasti persi. Il deciso cambio di ritmo mi ha costretto per la prima volta in un gioco di calcio ad aumentare la durata dell'incontro, portandola dai soliti cinque minuti a dieci. Così facendo ho trovato molto più gusto nel disputare gli incontri, vincerli ma anche perderli, ma senza avere mai la sensazione di non averci provato che mi lasciava la durata default.

Tra le novità che spostano l'asticella più dalla parte simulativa c'è da menzionare le tecnologie chiamate "Trueball" e "M.A.S.S.". La prima riesce a darci una buona sensazione di pallone al centro del gioco staccandolo quasi definitivamente dai movimenti dei giocatori in campo. Questo fa si che finte, cambi di direzione e tagli in diagonale od al limite del vertice del campo siano maggiormente controllabili dal portatore di palla che, come nel calcio vero sarà anche più soggetto ad errore. I famosi binari, vero demone della serie Konami sembrano essere quasi spariti, anche se non completamente eliminati. Giocando in semi assistito od in manuale (vera sfida ma anche vero vanto per un campione di PES) le cose migliorano ancora, ma preparatevi ad un lungo apprendistato. Per molti ma non per tutti. La seconda tecnologia, "M.A.S.S.", cerca di simulare la fisicità dei giocatori: se preso a spallate da un difensore massiccio, un attaccante veloce perderà l'equilibrio e la cosa accadrà spesso. Anche quando non dovrebbe accadere, ma di questa cosa ne parlai nell'hands-on di qualche tempo fa e le cose non sono migliorate. Purtroppo si ha sempre la sensazione che un lento difensore, anche se in ritardo di cinque, metri riesca a recuperare su una guizzante ala lanciata in un uno contro uno col portiere.

Se dal lato videoludico le cose sembrano cambiate molto, posso tranquillamente affermare che il contorno fa sì che le cose migliorino ancora. Oltre alle solite statistiche di forma fisica dei giocatori ora è presente anche la simulazione dello stato mentale. Questo può variare anche durante la partita: se giochiamo bene tutta la squadra ci accompagnerà verso il gol, il boato del pubblico si farà sempre più fragoroso e le statistiche migliorano. Quando accade il contrario preparatevi invece ad innalzare veri e propri fortini davanti alla difesa perchè gli avversari arriveranno da tutte le parti ed i tifosi avversari sapranno come incoraggiare la loro squadra. Il tutto funziona abbastanza bene e dona a PES 2014 (Pro Evolution Soccer) un tocco di classe niente male, che rende ogni partita veramente diversa. Degno di nota poi l'apporto del pubblico nelle entrate in campo delle partite più importanti: fumogeni e qualche coreografia uniti a stacchi di regia importanti donano al nuovo PES un tocco televisivo che mancava.

Amore

Il bello del FOX Engine

- PES 2014 (Pro Evolution Soccer) può essere considerato come un nuovo anno zero della serie. Seppur alla fine della generazione attuale, Konami si è finalmente impegnata a cambiare alla radice la sua serie, adottando il nuovo motore grafico preso in prestito dallo studio di Hideo Kojima. Inutile dire che il passo avanti è stato fatto ed è pure grande: i modelli risultano più proporzionati, le animazioni migliorate, la definizione aumentata e le luci molto più presenti e dominanti. A giovarne sono il colpo d'occhio generale (visibile soprattutto nei replay e nelle visuali ravvicinate con maglie dettagliate e calciatori verosimili) e gli stadi. Personalmente amo rivedere nei replay la preparazione di un tiro ed il movimento del piede di appoggio che va a posizionarsi in modo verosimile accanto alla sfera. Tutta la modellazione del calciatore è perfetta, la maglia riprodotta fedelmente e lo stadio di contorno fantastico. Chiudono le magnifiche esultanze con vena giugulare in bella vista e sudore presente in abbondanza.

Come allo stadio

- La cosa che più impressiona in PES è il boato del pubblico, così ben riprodotto che nessun titolo calcistico è in grado di rivaleggiare. Ad ogni fallo, tiro, azione pericolosa o parata il pubblico virtuale accompagna molto bene tutte le azioni e la telecronaca del puntuale Pardo (spalleggiato da Marchegiani) è sempre ottima. Certo, a volte qualche frase esce a sproposito tipo dopo una spazzata in fallo laterale, ma questa non è di certo colpa del buon Pierluigi che sottolinea con la solita enfasi tutte le azioni presenti nel testo della telecronaca.

Spettacolarizzazione del calcio

- Per la prima volta nella serie, Konami ha voluto puntare su quello che viene definito contorno: già dall'entrata in campo dei calciatori, il giocatore avverte la tensione della partita grazie ai sapienti stacchi in puro stile Sky del regista virtuale su calciatori, stadio e coreografie dei tifosi. Un po' deludente il fatto che queste siano presenti solo per poche squadre ed avvengano in partite importanti e non in quelle definite di cartello.

Azione ragionata, ritmo più sostenibile

- Rispetto alla scorsa edizione la velocità generale del nuovo PES è stata leggermente diminuita, questo ha permesso agli sviluppatori di inserire più routine simulative come Trueball e MASS rendendo le partite più reali, ragionate e combattute. Importante fare passaggi in attesa di inserimenti, aprire le difese e dribblare.

Multiplayer in locale

- La cosa che ho sempre adorato in PES, il multiplayer contro uno o più amici. Ci sono dei giochi che riescono a trasformare amici in nemici agguerriti nel tempo di una sola partita e PES è sempre stato uno di questi. Da vecchio nostalgico PES 2014 (Pro Evolution Soccer) mi ha fatto tornare ai tempi del vecchio mostro Winning Eleven come mai accaduto in questa generazione.

Tattica, tattica, tattica

- Ogni stratega del calcio dà molta soddisfazione in PES 2014 (Pro Evolution Soccer). Ogni cosa è modificabile, ogni azione del calcio è replicabile con molta pratica ed è importante preparare schemi predefiniti da adottare a partita in corso. Tramite la pressione di un tasto è possibile cambiare fra tre schemi precedentemente scelti e personalizzati in tempo reale, mentre se siete amanti del rischio potrete chiamare un fuorigioco mandando avanti la linea di difesa.

Odio

Il brutto del FOX Engine

- Ed eccoci ad elencare qualche pecca del nuovo motore. Le compenetrazioni tanto criticate in sede di anteprima non sono scomparse, mentre la definizione generale mi è sembrata peggiore anche della versione demo. Durante le partite in notturna ed usando una visuale lontana (anche la standard) ho avvertito parecchie volte qualche limite di programmazione (non azzarderei a scrivere limite del motore), il FOX tende ad "impastare" i volti dei giocatori in corsa rendendoli tutti simili, mentre i numeri sulle maglie a volte risultano quasi spalmati perchè i colori tendono ad uniformarsi con le maglie.

Volti, anno zero

- In PES 2014 (Pro Evolution Soccer) troviamo un reset generale anche sui volti dei calciatori. Quelli modellati sui calciatori reali sono strepitosi: Totti, De Rossi, Pirlo, Buffon, Ribery, Ronaldo e molti altri sono impressionanti. Ma le mancanze sono davvero troppe e la cosa mi ha convinto ad inserire la voce dei volti nella sezione Odio. Vedere Balzaretti moro e Hamsik e Marchisio creati senza un modello originale stona non poco. Soprattutto in una serie famosa per la cura quasi maniacale per questi dettagli com'è stata PES finora. Konami ha già fatto sapere di essere al lavoro su una corposa patch ma al momento tutto tace, e come vedrete elencato di seguito questa non sarebbe nemmeno troppo primaria considerando altre magagne ben maggiori.

Effetti atmosferici

- Inutile aggiungere parole, in PES 2014 (Pro Evolution Soccer) si gioca di giorno e di notte e solo col bel tempo. Il cambio di engine unito al poco tempo avuto per rilasciare il gioco ha fatto partorire a Konami un gioco senza pioggia e neve. La programmazione della simulazione fisica di palla e giocatori con diverse condizioni climatiche evidentemente necessitava di maggior tempo e Konami ha dovuto fare una scelta dolorosa.

Online, questo sconosciuto

- PES 2014 (Pro Evolution Soccer) è un gioco di calcio e come tale dovrebbe, e sottolineo dovrebbe, avere una componente online fortissima, ed almeno in teoria ce l'ha. Le modalità ci sono, ha una buonissima Master League con diversi campionati molto diversi da affrontare, una forte community pronta a sfornare file options, sfide anche amichevoli che ne innalzerebbero di molto la longevità. Ed invece, una volta inserito il famoso online pass ho trovato partite poco godibili, grande lag (ritardo nell'esecuzione dei comandi), scatti, rallentamenti ed uscite improvvise dalle partite. Chiude questo triste paragrafo il famoso File Dati rilasciato da Konami all'uscita del gioco, che impiega anche ore a scaricarsi e poi risulta danneggiato. Arrivato ad oggi, ancora non sono riuscito a scaricarlo e Konami non sembra nemmeno troppo indaffarata a sistemarlo. No, lei è impegnata a sviluppare l'inutile (visto l'online odierno) modalità 11 vs 11. Ho una connessione 8 MB che mi fa giocare benissimo a tutti i giochi con un online code decente, non credo di essere io la fonte del problema purtroppo.

Tiriamo le somme

Sono molto combattuto, dopo decine e decine di recensioni mai nessun gioco mi ha fatto arrivare fin qui con un dubbio così grande per il voto finale. Quello che posso sperare è che ognuno di voi abbia la pazienza di leggere tutta la recensione e non giudicarla dal solo voto. Finita la premessa, devo dire che giocato da solo o in locale PES 2014 (Pro Evolution Soccer) è il gioco di calcio che più mi ha catturato in questa generazione, ma poi arrivano i difetti e le magagne che ogni buon beta tester avrebbe dovuto bloccare e bocciare, anche al costo di ritardarne l'uscita. Non è possibile perdere anche un'ora per scaricare un file ufficiale segnalato ad ogni avvio e trovarsi un messaggio di errore e file danneggiato. Mi ci sono divertito e mi ci sto divertendo ancora, ma avrei preferito un anno di stop per trovare nel 2014 un PES completo. L'anno zero c'è stato e si vede, ma così si spendono 70 euro per un gioco castrato che dà la sensazione di essere incompleto. Fossi stato in Konami, per onestà lo avrei fatto uscire a prezzo budget e no, non voglio sempre aspettare patch incredibili o FO di utenti appassionati e volenterosi che non sono nemmeno a libro paga di Konami.
7.7

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L'autore

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Nasce nel 1979, dopo qualche mese vede Galaxian e da allora è amore per i vg. Da quando negli anni 80 il fratello maggiore acquista un Commodore 64, ha comprato praticamente tutti i videogiochi e le console che poteva permettersi e che ancora conserva gelosamente. Nel 2005 conosce Neural proponendosi come recensore, e da lì in poi oltre ad una collaborazione è nata una grande amicizia.

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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