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Saints Row: The Third
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Recensione - Saints Row: The ThirdXbox 360Game

Esagerazione: questa è la parola chiave che deve aver accompagnato i ragazzi di Volition nel creare il terzo episodio della saga dei Santi della terza strada. L'esagerazione è infatti applicata ad ogni singola componente di Saints Row: The Third, quindi allacciate le cinture e preparatevi ad una folle corsa nella città dell' eccesso, dove nulla è politicamente corretto e dove tutto è permesso: tenetevi forte!

Il Gioco

I Saints hanno ormai il pieno potere su Stillwater, non sono più una gang in cerca di fama ma un brand, un marchio vero e proprio che domina letteralmente la città con tanto di bibite energetiche, un'esclusiva linea di abbigliamento, programmi televisivi e migliaia di fan innamorati, pur continuando allegramente la loro carriera criminale. Ovviamente non è tutto rose e fiori, anzi: l'ultimo colpo di Johnny Gat e soci li porta a rapinare - travestiti da Johnny Gat appunto - una banca solo all'apparenza normale ma di proprietà di un altro gruppo criminale, il temibile Syndicate. La pirotecnica rapina si conclude malissimo e ci troviamo faccia a faccia con Philippe Lauren, Boss del Syndacate. Questo adorabile belga ci offre una via d'uscita a questo nostro piccolo problema: lasciare a loro il controllo del 66% della nostra "azienda" in cambio della libertà. Inutile aggiungere quanto poco disposto a lasciare il controllo dei Saints sia il nostro alter-ego e da qui inizia la nuova epopea nella città di Steelport, feudo del Syndicate e delle sue bande. Questa è la trama di Saints Row: The Third che ci cala in un nuovo contesto, una nuova città con nuove bande e nuovi nemici pronti a tutto pur di sterminarci e che, nonostante alcuni bivi e colpi di scena, non rappresenta certamente la struttura portante di questo gioco ma solo un discreto accompagnamento al fulcro vero e proprio di quest' avventura: la moltitudine di cose da fare, possibilmente di pessimo gusto.

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E qui entra in gioco il concetto di esagerazione a cui ho accennato nell'introduzione all'articolo: picchiare i passanti? Già visto, troppo scontato. Perchè allora limitarsi ai cazzotti, quando il nostro personaggio può mettere in mostra le proprie doti di wrestler facendo prese volanti o terribili clothsline al più ignaro dei cittadini? Oppure perchè limitarsi a normali scontri a fuoco quando si possono far intervenire decine di nemici accompagnati da un arsenale assurdo fatto di fucili automatici, lanciagranate, gatling ed omoni enormi quasi indistruttibili? Ecco, questo è il succo di Saints Row: The Third: portare al limite estremo ogni singola azione che un free roaming urbano come questo può proporre. Tutto è esagerato, sboccato, sessualmente esplicito con buona pace del defunto buon gusto e questo lo si può intuire da ogni singolo aspetto, come le attività alle quali possiamo dedicarci. Oltre alle classiche ed esilaranti frodi assicurative, alla sempreverde modalità pappone dove dobbiamo accompagnare al lavoro le nostre ragazze, agli atti di vandalismo dove dobbiamo semplicemente fare più danni nel minor tempo possibile ed al classico spaccio di stupefacenti, stavolta Volition ha deciso di aggiungere nuove attività secondarie davvero assurde; al primo posto di questa classifica alquanto particolare metto indubbiamente la modalità Scorta la Tigre. Il mio primo pensiero è stato quello di dover accompagnare una prostituta di vecchio corso - la tigre - da qualche cliente, invece no, è proprio una tigre. Ed il nostro compito è quello di accompagnarla in auto, cercando di non farla arrabbiare troppo ed al contempo sopportare le sue dolci carezze artigliate che ci faranno sbandare in questa folle corsa, un' idea esilarante. Altre nuove attività sono rappresentate dall'Assalto in Elicottero, nel quale dobbiamo radere al suolo tutto contando su una potenza devastante, simile al Vandalismo Blindato nel quale siamo accompagnati invece da un carro armato. In Angelo Custode dobbiamo proteggere alcuni nostri colleghi, a volte a bordo di mezzi, altre a piedi, appostati con un fucile da cecchino o altre armi. In Palla di Fuoco invece siamo alle prese con un Quad infiammato ed indistruttible che farà esplodere ogni cosa con cui veniamo in contatto, andando così ad accumulare punti per raggiungere l'obiettivo prefissato, mentre in altri casi dobbiamo correre nel cyberspazio, in un contesto molto simile a quanto visto nei film Tron. Degna di menzione anche la folle modalità del professor Genki, che ci immerge in una specie di arena dove dobbiamo sbarazzarci dei nemici ed evitare al contempo le trappole mortali che infestano l'area.

Oltre a tutte queste attività secondarie, disponibili in più istanze, abbiamo anche la possibilità di attaccare direttamente le bande rivali per prendere il controllo dei quartieri, che possiamo ottenere anche semplicemente acquistando edifici od attività commerciali in modo da aumentare i nostri profitti. A loro volta, i guadagni si rivelano di vitale importanza per comprare nuove armi e munizioni, ma anche nuove abilità per il nostro personaggio e per la Gang. Accumulando punti rispetto - elargiti per ogni nostra azione, dalle risse in strada alla guida spericolata arrivando al conseguimento di vari obiettivi - possiamo salire di livello e sbloccare nuovi ed originali potenziamenti esattamente come in un serissimo RPG. Oltre al canonico aumento delle nostre scorte di energia e resistenza possiamo sbloccare nuovi compagni, mezzi di trasporto di ogni tipo e capacità speciali come la possibilità di azzerare istantaneamente il livello ricercato, sia per la polizia che per le bande. Queste possibilità vengono attivate tramite l'uso del nostro cellulare, che funge da vero e proprio menu di gioco con mappa, rubrica telefonica, trasferimento di fondi, potenziamento e la nuova funzionalità Saintsbook. Grazie a questo social network criminale, abbiamo a disposizione altri lavoretti sporchi da compiere come furti d'auto ed omicidi su commissione. Naturalmente il telefono ci permette di ricevere anche chiamate, dove i vari interlocutori ci affidano di volta in volta compiti diversi: disturbare una festa della polizia o difendersi dall'attacco di una gang rivale sono solo alcuni degli esempi di queste ulteriori attività accessorie. Immancabile la ricerca dei collezionabili sparsi per Steelport, anch'essi non immuni dal festival dell'eccesso, quindi oltre alle sin troppo banali casse di denaro o bancali di droga, ci troveremo a recuperare anche delle preziosissime bambole gonfiabili!

Facile quindi intuire quante siano le possibilità che Saints Row: The Third riesce ad offrire al giocatore, potendo così aumentare esponenzialmente la buonissima longevità già garantita dalle quasi 50 missioni necessarie a completare la storia principale. Tra missioni secondarie e Level Up ci sarà di che divertirsi per gran numero di ore. Se tutto questo non fosse necessario a sfogare la vostra sete di pazzia, è possibile aggiungersi ad un altro giocatore ed affrontare il mondo di Steelport in cooperativa attraverso Xbox Live o cimentarsi nella modalità Lorda, un'orda simile a quanto già visto in altri celebri giochi ma rivista in chiave Saints Row. Assente invece qualsiasi tipo di multiplayer competitivo.

Amore

Il cattivo gusto che diverte

- Cercate una storia seria, drammatica, ricca di personaggi di spessore e situazioni verosimili? Lasciate perdere Saints Row: The Third, allora. Qui tutto è portato al limite se non oltre, in questo gioco non c' è spazio per l'educazione, per i sentimenti e per la serietà. Se mi è consentito dirlo, questo è semplicemente il festival del cazzeggio, dell'eccesso più sfrontato e sboccato e la cosa migliore è che mi ha divertito da morire! Attività assurde, dialoghi volgari con doppi sensi a profusione, scene ridicole e personaggi ancora più ridicoli e fuori da ogni logica, insomma, più che una città sembra un manicomio farcito di criminali ed armi di ogni tipo. Se questo genere di divertimento vi stuzzica questo è il gioco che cercate. PEGI 18!

Un sacco di cose da fare

- Oltre alla discreta storia, non certo commovente o drammatica ma assurda e longeva, la grande quantità di cose da fare è encomiabile. Le tante attività proposte sono riuscite quasi tutte a divertirmi senza mai annoiarmi con la sola esclusione della gare nel cyberspazio in stile Tron che ho trovato totalmente fuori luogo. Come se questo non bastasse, l'esagerazione messa anche in ogni singolo scontro a fuoco fa sì che anche solo girare senza meta per Steelport, dedicandoci al solo e puro divertimento senza obiettivi, risulti un'attività altrettanto divertente aumentandone ulteriormente la durata e la voglia di far casino. Una voglia che viene premiata dall'aumento di livello e quindi non fine a se stessa, ma che invece premia i nostri sforzi nel combinare il peggiore dei massacri possibile. Un circolo vizioso che mi ha coinvolto fino in fondo.

Musica per le nostre orecchie

- Ripercorrendo la classica formula che offre numerose stazioni radio dedicate ognuna ad un diverso genere musicale, è davvero difficile non trovare la propria stazione ideale. Tantissime le canzoni presenti, praticamente di ogni genere, dai classici intramontabili al metal, passando per hip hop, musica classica e reggaeton. Oltre all'ottimo accompagnamento musicale, sono stato davvero colpito anche dai taglienti dialoghi tra i personaggi. Anche in questo caso la volgarità la fa da padrona, offrendo momenti davvero assurdi e dialoghi scoppiettanti e maleducatissimi. Il doppiaggio in inglese si attesta su livelli davvero buoni, ma con il solito problema nel caso ci si trovi al volante; leggere i minuti sottotitoli mentre si guida non è mai semplice e rischia di far perdere al giocatore che ha meno dimestichezza con l'inglese battute davvero esilaranti.

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Odio

Qualche scelta di design discutibile

- Anche dal punto di vista prettamente estetico Volition ha deciso di lasciar perdere il realismo approcciando uno stile più fumettistico, con personaggi più simili a caricature che a persone reali. Se questo non mi ha infastidito, anzi ben si sposa col clima che permea questa produzione, non mi ha invece convinto il design di Steelport, città banale e stereotipata che non offre scorci suggestivi o particolari tranne che per qualche enorme grattacielo accompagnato da mega insegne pubblicitarie. Ho trovato poi davvero pessimo il look di alcuni dei mezzi a nostra disposizione: se le auto più simili ai modelli reali sono discrete, alcune invece mi son sembrate semplicemente brutte, mal ideate e con forme da dimenticare. Una bruttezza che raggiunge il suo apice con alcune motociclette davvero orrende e fuori da ogni canone estetico. Aspetto ironicamente sottolineato anche da alcune battute del protagonista...

Graficamente solo discreto

- I passi avanti del motore grafico adottato da Volition ci sono e si notano, i personaggi ora contano su un'espressività che prima era assente, ma persistono tanti piccoli problemi che rendono Saints Row: The Third un gioco non certo indimenticabile. Il frame-rate spesso balbetta e fatica a mantenere stabili i 30 fotogrammi al secondo ed a questo si aggiunge qualche problema grafico di troppo, come la vibrazione della braccia del personaggio quando sterza con una moto ed il classico pop-up di vari elementi di contorno, difetto che si nota chiaramente nelle fasi in elicottero dove un po' tutte le strutture si arricchiscono di dettagli solo avvicinandosi ad esse, dando quindi un quadro d'insieme poco suggestivo. Non si tratta comunque di difetti in grado di rovinare l'esperienza di gioco.

Tiriamo le somme

Se siete alla ricerca di un gioco che fa dell'eccesso più sfrontato e volgare il proprio cavallo di battaglia, questo è il gioco che fa per voi, ricco com'è di situazioni assurde, imbarazzanti e politicamente scorrette. Saints Row: The Third riesce a divertire proprio facendo leva su questi aspetti, tralasciando completamente dettagli come la serietà di una trama ben sviluppata, eventi drammatici o anche il semplice realismo di una sparatoria. Tutto è visto in chiave ironica, esagerata, volgare e maleducata, facendo di questo gioco un vero e proprio monumento all' ignoranza ed alla violenza più becera. Bravi ragazzi, state alla larga!
8.8

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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